top of page

Parola d’ordine: coinvolgimento!

 

Articoli sull’educazione alimentare

-   ABOUT THE NEWS -

Bambini nella fattoria di verdure

Una delle principali problematiche che la maggior parte dei genitori riscontra nell’alimentazione dei propri figli, è una spiccata avversione verso alcune categorie di alimenti. Al primo posto tra i cibi meno graditi troviamo senza ombra di dubbio le verdure.
La propensione verso i cibi dolci è un aspetto fisiologico assolutamente naturale; i nostri sensi ci portano a prediligere alimenti zuccherini, strettamente connessi ai carboidrati, fonte primaria di energia.  L’avversione per i cibi amari o poco gradevoli è un'”arma di difesa” che la natura ci ha donato per difenderci da alimenti potenzialmente dannosi o tossici. Questa repulsione può rappresentare una problematica poiché il sapore amaro non è connesso solamente agli alimenti potenzialmente pericolosi, bensì caratterizza dei principi protettivi (es. polifenoli, antociani e tannini) presenti nei prodotti ortofrutticoli.  Bisogna quindi utilizzare dei metodi e delle strategie, accompagnati da tanta pazienza e costanza, che possano risolvere questa difficoltà e garantire così al bambino un’alimentazione varia ed equilibrata.
Il cibo non si limita più ad avere un significato prettamente nutritivo, il cibo è cultura, affetto, convivialità, condivisione, piacere; esso comunica sentimenti di conoscenza, amicizia, intimità.

Il coinvolgimento gioca un ruolo chiave nell’educazione alimentare dei bambini; lo scopo è quello di valorizzare tutti gli aspetti connessi all’alimentazione in modo tale da adottare un approccio sensoriale e generare una “memoria gustativa” che condizionerà lo stile alimentare del bimbo per tutta la vita.

In base alle diverse età si dovranno utilizzare delle metodologie differenti; nei primi anni di vita si adotterà un approccio prettamente ludico, a partire dai 6 anni sì potranno iniziare a descrivere le varie fasi di “vita” di un alimento, le sue caratteristiche e la sua incisione sulla nostra salute.

Vediamo dunque alcune strategie per favorire l’apprendimento di una corretta dieta alimentare.
Fondamentale è la stimolazione di tutti e cinque i sensi poiché ognuno di essi ha un’incidenza essenziale nell’atto della scelta, preparazione e degustazione di un alimento. L’ entusiasmo dei piccoli nel conoscere e preparare gli alimenti, li induce a mangiarli più facilmente, superando anche le possibili avversioni a sapori, odori o colori. Prima ancora della preparazione di un pasto è opportuno coinvolgere il bambino durante la spesa; il supermercato ed il mercato sono degli ottimi ambienti per confrontare forme e colori differenti. Anche durante questa fase si possono rendere partecipi i bambini affidando loro una mini-lista di prodotti che possono cercare da soli; questo è anche un modo per distrarli dagli innumerevoli cibi spazzatura strategicamente sistemati alla cassa e spesso negli scaffali all’altezza del bambino.  Effettuata la spesa è possibile organizzare, almeno un giorno a settimana, la preparazione di un piatto scelto dal bambino (sarebbe meglio offrire diverse opzioni, tutte salutari, in modo tale da evitare che ci propongano piatti poco sani!).
Non dobbiamo mai dimenticare l’importanza di un’adeguata igiene, pertanto, prima di ogni preparazione vige la regola fondamentale di lavarsi le manine, legarsi i capelli e lavorare sempre in un ambiente sano e pulito!
Una volta preparato il piatto tutti devono collaborare nella preparazione della tavola, questa potrà essere arricchita con ogni colore, forma e decorazione disponibile in modo tale da personalizzare e rendere divertente questa pratica quotidiana.
Per stimolare il senso di responsabilità si può affidare loro la cura di una piantina aromatica di casa (basilico, menta …) o, se si ha la possibilità, coltivare un piccolo orto. Diversi studi hanno dimostrato che i bambini si avvicinano con entusiasmo a tutto ciò che vive, il contatto con la natura allo stesso tempo facilita la capacità di apprendimento e apporta innumerevoli benefici alla salute.
Si possono quindi proporre visite guidate presso le fattorie didattiche, dando così la possibilità ai bambini di osservare le varie fasi di produzione di un alimento, il duro lavoro degli operatori del settore alimentare, la stagionalità dei prodotti e molto altro ancora. Nell’ambiente scolastico si possono adottare delle metodologie come ad esempio filastrocche o favole; si possono effettuare dei lavoretti con il pongo, pennarelli, pitture e cartoncini colorati, oppure associare la figura di un supereroe o di un protagonista dei cartoni animati ad un alimento (es: braccio di Ferro con gli spinaci).

Esemplare è l’iniziativa “Dammi il 5” ideata dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) e dall’Associazione Dietetica e nutrizione clinica (ADI), le quali hanno ideato un progetto con lo scopo di promuovere, attraverso il divertimento, una sana alimentazione tra i bambini. In particolare insegnare l’importanza di un consumo quotidiano di 5 porzioni di frutta e verdura di 5 colori diversi per garantire il giusto apporto di vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre. L’idea è stata quella di associare ogni “colore della salute” ad un supereroe con lo scopo di permettere ai bambini di immedesimarsi in esso e stimolarli così a seguirne la stessa alimentazione.

Sara Gaudio

Sara Gaudio – neo laureata in Scienze dell’alimentazione e gastronomia presso l’Università telematica San Raffaele di Roma. Ha svolto il suo tirocinio curricolare, collaborando attivamente al progetto “Educhiamo il gusto!”

Fonti:  “Bambini a tavola. Quasi un gioco!”, A. Acquaviva – “Il gusto di mangiare insieme”, C.Barzanò

bottom of page