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miele

...nettare dgli dei!

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testo della dott.ssa Erika Arena

pubblicato sulla Rivista ENESAG RESEARCH - Numero 17- Novembre 2019

Rubrica "Qualità Italiana" a cura della dott.ssa Erika Arena

Pezzo di nido d'ape

NETTARE DEGLI DEI: IL MIELE

dott.ssa Erika Arena

 

Il miele è come il sole del mattino, con tutta la grazia dell'estate e il fresco antico dell'autunno. È la foglia appassita ed è il frumento. Oh divino liquore dell'umiltà, sereno come un verso primitivo!

Federico Garcia Lorca

 

Breve storia della gastronomia: il miele

 

Il miele ha senz'altro una storia antichissima, considerando che le piante in grado di produrre nettare e polline risalgono addirittura a circa 150 milioni di anni fa e che le prime raffigurazioni di un uomo intento a raccogliere favi con vicino le api, risalgono a circa 10.000 anni fa.

Dagli egiziani abbiamo invece testimonianze dei primi "allevamenti di api", che si distinguevano quindi dalla "caccia al miele"; dapprima cibo di lusso, il miele iniziò pian piano ad essere commercializzato in vasi, utilizzato anche come forma di pagamento tributario, bottino di guerra, etc.

Aristotele nel De Generatione Animalium e poi Virgilio nelle Georgiche, Plinio nella Naturalis Historia, Columella nel De re rustica, come più tardi Seneca, si interessarono alle api e alla loro così preziosa produzione di miele, piuttosto "mitologica"; non a caso il miele veniva definito il “Nettare degli Dei”.

Apicio nel De arte coquinaria ne parla per la prima volta ampiamente rispetto ai suoi usi alimentari, ovvero sappiamo anche da lui, che veniva impiegato come dolcificante ad esempio di latte per i bambini di famiglie più agiate, conservante per frutta come pere, mele ed olive ed ancora come condimento di focacce, pesce, legumi...

Era importante anche la produzione di idromele grazie alla sua fermentazione e di vino mielato, molto apprezzato e ricercato, soprattutto in epoca romana.

Oltre per gli usi in cucina, al miele venivano già riconosciute le proprietà curative e cosmetiche, essendo impiegato sia per profumi ed oli, che come cicatrizzante, antisettico, lassativo, vermifugo, purificante, e molto altro.

Il miele era in qualche modo considerato sacro e divino, associato agli Dei e comunque sempre ritenuto un "bene prezioso" (anche economicamente, come dall'Editto dei prezzi di Diocleziano).

Si dovette arrivare all'Ottocento per ottenere sviluppi in apicoltura, dapprima di tipo "forestale", ovvero quando si iniziò a costruire un'arnia, con favi mobili, in cui si preservava lo spazio che le api lasciano tra le loro costruzioni per permettergli di muoversi tra loro ed in cui si potevano studiare le famiglie, intervenire, raccogliere il miele al meglio; soprattutto si iniziò a proteggerle, in quanto prima di allora avveniva un "succido e schifoso" apicidio contadino, nel quale si otteneva il miele per spremitura di favi contenenti api, polline e covata (Modo pratico per conservare le api per estrarre il mele senza ucciderle, Avv. Luigi Savanisi, Milano, 1811).

Franz von Hruschka grazie all'invenzione del suo smielatore, presentato nel 1865 alla Conferenza degli apicoltori di Brno, permise infine di ottimizzare l'estrazione del miele dal telaio mobile per centrifugazione.

Scoperto lo spazio-ape e creato lo smielatore, si cercò di ricavare un miele sempre più "naturale", libero da altro (es: invenzione della griglia escludi-regina), con attenzione crescente alla provenienza, di cui Don Giacomo Angeleri nel Novecento ne fu promotore, divenendo un maestro dell'apicoltura italiana; ne L’Apicoltore Moderno infatti si esprimeva così: “il miele dovrebbe esser venduto tal quale la natura ce lo dà e lo trasforma, e venduto sotto il nome che gli viene dal fiore che lo produce”.

Nel Novecento iniziò quindi a diffondersi sempre più, un'attenzione al miele più precisa, meticolosa, volendolo distinguerlo anche in base al fiore da cui proveniva; iniziarono così a compiersi le prime analisi melissopalinologiche e dei residui pollinici, per la determinazione dell’origine geografica e botanica del miele, oltre che a svilupparsi, nel corso del '900 fino ad oggi, un'interesse sull'analisi sensoriale, al fine di individuare sempre di più, i mieli qualitativamente migliori.

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Miele e Proprietà

 

Il Miele, da "melit", temine usato dagli Ittili, è stato per diverso tempo l'alimento zuccherino concentrato disponibile per l'uomo.

Storicamente utilizzato nella preparazione di dolci arricchiti con frutta secca e spezie, soprattutto d'origine araba, il miele per il suo apporto in termini energetici, è sempre stato apprezzato in particolare nel Nord e Centro Europa per via del clima più freddo, ma anche per la sua digeribilità e ricchezza calorica, nell'alimentazione di malati, di militari e dai monaci nei periodi di digiuno parziale.

E' una miscela naturale di zuccheri semplici di facile digeribilità, a cui già gli antichi attribuivano gli effetti benefici del suo utilizzo, sia in campo alimentare, sia per le virtù terapeutiche che cosmetiche.

Il miele è costituito in genere per circa 70-85% da zuccheri (soprattutto fruttosio e glucosio), vitamine del gruppo B, vit. A, C, E e K, minerali (come potassio, rame, ferro, manganese,...), enzimi e sostanze come la germicidina e l’acido formico ad esempio, che hanno rispettivamente un'azione antibiotica e battericida.

L'apporto calorico è di circa 300-320 KCal per 100 gr.

Ciò che lo rende unico come sostanza dolce, è la sua origine totalmente di derivazione naturale, da api e piante, prima di arrivare al consumo dell'uomo; ad esclusione di soggetti con patologie come il diabete ad esempio, può esser considerato davvero un alimento adatto a tutti ed è particolarmente indicato anche in situazioni di sforzo fisico, come prestazioni atletiche o anche mentali, in caso di stanchezza, spossatezza, in quanto fornisce, per la sua composizione, calorie immediatamente disponibili quindi utili sia prima che dopo una prestazione.

Un consumo moderato è quindi altamente suggerito a tutti, oltre che in termini energetici e per l'apporto di nutrienti, anche come "farmaco totalmente naturale" per prevenire e curare alcuni disturbi che possono manifestarsi.

Noto toccasana per la salute, solo per citarne alcuni, è consigliato in caso di tosse (calmante, sedativo ed espettorante), è protettivo del tubo digerente, è un buon decongestionante delle vie respiratorie, come antistress, in caso di insonnia od ansia (calmante naturale), per la prevenzioni di alcune patologie e per contrastare l'invecchiamento (ricco di polifenoli, è un antiossidante naturale), su piccole abrasioni della pelle per le proprietà di disinfettante ed antibiotico naturale e per alleviare rossori e pruriti anche da punture d'insetti viste le proprietà antinfiammatorie.

Se consideriamo che grazie alle api nel miele vengono conferite le virtù proprie delle piante che bottinano, ne comprendiamo maggiormente i benefici, di cui gli antichi avevano conoscenza. Pappa reale, cera, propoli e miele venivano da sempre impiegati come nutrienti, protettivi, cicatrizzanti, emollienti, leviganti; le donne se ne cospargevano il corpo prima di profumati bagni, lo inserivano in particolari preparati cosmetici, lo utilizzavano per nutrire e rendere più luminosi i capelli, etc.

 

I vantaggi per il palato e la salute, grazie al consumo di questo "Nettare degli Dei", il Miele, sono quindi evidenti.

 

 

Curiosità sulle api in numeri

  • le api sono comparse circa 150 milioni di anni fa

  • in un alveare possono stare fino ad 80.000 api, di cui: una regina, qualche centinaia di maschi (fuchi, nascono da uova non fecondate di ape regina feconda) e le restanti api operaie (femmine)

  • un'ape vive mediamente dalle 3 alle 6 settimane (Primavera/Estate); le larve nate in autunno vengono alimentate in modo da poter vivere più a lungo per poter affrontare il lungo inverno (in alcune aree geografiche le api vivono fino a 4 mesi)

  • un'ape regina circa 4 anni

  • l'ape regina può deporre fino a 2.000 uova al giorno

  • un'ape può impollinare fino a 30 fiori in 1 min

  • le api devono visitare circa 1 milione di fiori, percorrere 100.000 km di volo e compire 60.000 volte andata-ritorno/fiori-arnia, per produrre 1 kg di miele

 

 

Le risposte ai dubbi più frequenti: curiosità sul miele

  • il miele cristallizza in base alla componente di glucosio e fruttosio; più è alta la percentuale del primo e più risulterà cristallizzato. La cristallizzazione è un processo naturale legato quindi alla composizione chimica di un miele, diversa per ogni tipologia (il miele d'acacia per esempio cristallizza molto lentamente, mentre il miele d'edera solidifica addirittura già nel favo) e non alla qualità del prodotto, contrariamente a quanto si possa pensare. Il miele che troviamo spesso nella grande distribuzione, di composizione molto liquida, in realtà subisce una pastorizzazione, ovvero un processo di riscaldamento industriale, basato sul calore diretto, per rendere il miele liquido, che permette una conservabilità maggiore distruggendo eventuali microorganismi, ma altera anche la componente enzimatica e le proprietà antibiotiche ed antibatteriche, che lo rendono un alimento così speciale

  • il miele va conservato semplicemente a temperatura ambiente, non occorre tenerlo in frigorifero; è ovviamente da tenere lontano da fonti dirette di luce e calore

  • l'Italia vanta un alto primato sulle varietà di mieli uniflorali presenti, oltre 50 e sui quantitativi di produzione (5a in Europa, dopo Romania, Spagna, Ungheria e Germania - fonte Relazione della Commissione Europea, Bruxelles, 7.12.2016 ); i più noti: acacia, castagno, eucalipto, millefiori, melata, girasole, agrumi, tiglio, sulla

  • i sei Stati UE che hanno più alveari sono: Spagna, Francia, Grecia, Romania, Italia e Polonia

 

 

La parola ad un apicoltore: intervista a "Le Api di Papà"
 

Ho provato degli ottimi prodotti (non solo miele!) ed ho voluto saperne di più.

Ho deciso di intervistare Diego, de Le Api di Papà, che definirei un apicoltore preparato, attento e rispettoso, delle sue api e dell'ambiente. La sua azienda si trova in Abruzzo, nel chietino, ma le sue api "viaggiano" insieme a lui, nei luoghi che sapientemente sceglie praticando un'apicoltura di transumanza, ovvero spostandole con attenzione, nei diversi territori del Centro e Sud Italia, per seguire gli andamenti climatici stagionali e quindi le fioriture. Offre quindi alle sue api una garanzia di benessere, cercando di fornirgli sempre il giusto nutrimento ed i migliori ripari per il loro accudimento, e ne riceve, in questo meraviglioso equilibrio uomo-natura-animali, il loro "prezioso miele"; remunerazione assolutamente reciproca e corretta!

 

Da quanto tempo sei apicoltore e cosa ti ha spinto a diventarlo?

<<Sono apicoltore da più di 10 anni, ossia da quando ho dovuto reinventarmi lavorativamente ed ho deciso di farlo seguendo ciò che aveva già iniziato ad appassionarmi, ovvero le api. Mi sono avvicinato ad un mondo che mi ha affascinato, comprendendo quanto avesse bisogno di essere preservato, per il benessere di tutti. >>

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Perchè la scelta più ardua di praticare un'apicoltura così antica e tradizionale come quella della transumanza, anziché un'apicoltura stanziale?

<< Senza nulla togliere a chi compie un'apicoltura stanziale, ho voluto scegliere un'apicoltura nomade in quanto mi offre la possibilità di spostare le api se sono a rischio, fare più varietà di miele ed in più quantitativi, seguire i flussi nettariferi, oltre che ti permette in caso di mancanza di raccolto, di non nutrire le famiglie per salvarle dalla fame, ma di spostarle su altre potenziali fioriture. Tutto ciò permette inoltre di imparare quotidianamente, dalle api in primis, ma anche dall'ambiente, dalle piante, dai fiori. E' una sfida continua, complessa, impegnativa, costosa, ma appunto che ti arricchisce e che ti insegna, oltre che ti offre una resa qualitativa maggiore. >>

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Ho avuto modo di conoscere la vasta gamma degli ottimi prodotti che offri, dai "classici" passami il termine, a quelli assolutamente non convenzionali.... di quali vai particolarmente fiero?

<< Innanzitutto grazie, mi fa piacere. Sono sempre alla ricerca di miglioramento ed oltre ai mieli monofloreali di cui vado fiero come quello di sulla ad esempio o agrumi, ho ideato una linea di prodotti arricchiti con le spezie, che seleziono con attenzione nella provenienza e coltivazione; apprezzatissimo è il mio miele allo zenzero, di cui posso essere assolutamente soddisfatto! Come lo sono del mio polline che vendo fresco, delle mie Creme di miele, cacao e nocciola IGP, del mio Miele con frutti rossi di bosco, ecc.... >>

 

Dove sono ora le tue api e cosa stai preparando di buono? :-P

<< In questo periodo sto raccogliendo gli ultimi pollini dell'anno, come quello di edera, molto ricco di enzimi ed amminoacidi; inoltre ci prepariamo all'invernamento delle famiglie di Api, assicurandogli le adeguate scorte (nutrimento) ed il giusto riparo per affrontare il duro inverno. >>

 

Come possiamo acquistare i tuoi prodotti?

<< Se volete venire a trovarmi in azienda, consiglio sempre prima di chiamarmi! Potrei essere chissà dove a lavorare con le mie api o a vendere il miele! I miei recapiti sono comunque sempre presenti sulle etichette dei miei prodotti, per qualsiasi necessità di contattarmi e per acquisti con spedizione. Seguendo la mia pagina Facebook o Instagram potrete inoltre rimanere aggiornati sugli eventi a cui partecipo per la vendita dei miei prodotti. >>

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“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita” è la frase che viene attribuita ad Einstein e ci fa comprendere quanto sia da preservare il mestiere dell'apicoltore, per garantire protezione alle api, oltre che per assicurarci un prodotto così prezioso e salutare come il miele!

 

Grata del suo lavoro, ovvero della sua passione, per il bene di noi tutti.

Per Saperne di più: www.leapidipapa.com

Dott.ssa Erika Arena

 

 

Fonti:

mieliditalia.it

benessere.com

taccuinigastrosofici.it

3bee.it

antichebonta.com

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