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Felicità? Parliamo di Vitamina D

articolo a cura di ELEONORA PIAZZA - in Italiano e Spagnolo - artículo en italiano y español

Dott.ssa Specializzanda in Scienze della Nutrizione


Finalmente con l’estate, le giornate si fanno più lunghe e il sole ravviva lo spirito, i colori sono più brillanti, si ha maggiore voglia di stare all’aria aperta e di godere di tutto ció che Madre Natura ha da offrire. Si pensa alle vacanze al mare, a prendere un po’ di sole sdraiati, ad uscire con gli amici e prendere qualche impegno in più, avendo più energie. Ma perché d’estate ci si sente cosi? Parliamo di Vitamina D.


Cos’é la Vitamina D

La vitamina D é una vitamina liposolubile molto importante per lo stato generale di salute e

per mantenere forti ossa e muscoli, ma come vedremo più avanti é implicata in tantissime funzioni.

In natura esiste in due forme, la D2 conosciuta come ergocalciferolo, e la D3 chiamata colecalciferolo. É possibile ottenerla da alcuni prodotti alimentari come pesci grassi in particolare lo sgombro, il tonno e il salmone, e ancora, nei vari latticini, nel tuorlo d’uovo, nei funghi, nel fegato e nei cereali fortificati. Ció nonostante, la maggior parte di questa vitamina, circa l’80%, viene sintetizzata a partire dai raggi emessi dal sole. Entrando nello specifico, quando i raggi UV-B solari

entrano in contatto con la pelle, una molecola che deriva dal colesterolo, il 7-deidrocolesterolo, cambia la sua conformazione innescando il processo di sintesi di Vitamina D3. A questo, segue il processo di attivazione che consta di due reazioni di idrossilazione, una a livello epatico e un’altra a livello renale, formando cosí la 1,25-di-idrossi-colecalciferolo, nonché, la forma attiva della Vitamina D.


Che dice l’Evidenza Scientifica?

Secondo l’evidenza scientifica la carenza di Vitamina D può essere un fattore di rischio modificabile associato a molte malattie autoimmuni o infiammatorie quali l’osteoporosi, l’artrite reumatoide, il diabete, la sclerosi multipla, alcuni tipi di cancro e la depressione che adesso vedremo più in dettaglio.

La principale funzione della vitamina D é quella di favorire il deposito del calcio e del fosforo nelle ossa, garantendo il movimento muscolare e, soprattutto, contribuendo nella prevenzione dell’osteoporosi, una malattia che rende le ossa più fragili e più propense alle fratture.


Tuttalpiù, come detto in precedenza, la vitamina D é importante per lo stato di salute in generale, questo perché sono stati identificati 17 geni regolati dalla vitamina D implicati in molte attività, che vanno al di là del muscolo scheletrico, giocando un ruolo importante nel sistema nervoso e immunitario.


Nelle cellule beta pancreatiche che producono l’insulina, é stato ritrovato il recettore VDR per la vitamina D, che stimola la secrezione di insulina. Il consumo di integratori di vitamina D può esercitare un effetto antidiabetico, migliorando la sensibilità all’insulina, grazie all’aumento di recettori insulinici e alla modulazione dell’infiammazione. Ciò nonostante, in tanti altri studi, non vi é un miglioramento dei livelli glicemici, quindi, non impedisce che persone in una condizione di pre-diabete possano sviluppare il diabete. Di conseguenza, nonostante la vitamina D partecipi nella regolazione del metabolismo, ancora mancano molte incognite su cui fare chiarezza. Sembrano promettenti i dati forniti dalle investigazioni che studiano la relazione tra la funzione protettrice della vitamina D nella sclerosi multipla, una malattia autoimmune che colpisce il sistema nervoso centrale.

Le persone che vivono vicino all’equatore e che quindi sono più esposte ai raggi solari, hanno livelli di vitamina D più elevati, osservando un minore sviluppo di sclerosi multipla.


Ancora, in base agli studi effettuati, nonostante non vi sia stata dimostrata la relazione tra il consumo di integratori di vitamina D e il minor rischio di cancro al seno, al colon, al retto e ai polmoni, é possibile che gli integratori possano ridurre il rischio di morte ad essi annessi.


Tra i fattori a cui si associa la depressione vi é lo stato di ipovitaminosi D. Questo perché la vitamina D può influenzare la qualità del sonno e dello stato d’animo delle persone, avendo un ruolo nella regolazione, rispettivamente, della melatonina e della serotonina. In effetti, in pazienti con depressione si riportano bassi livelli di vitamina D, e ultimamente, si sta investigando sempre più a fondo, la sua relazione con la produzione di serotonina, essendo che questo neurotrasmettitore importante, in persone con depressione, é molto basso. Non é certamente la sua carenza a provocare malattia, ma esiste pur sempre una relazione riscontrabile.


Valori Ottimali e non..


Al giorno d’oggi, si stima che l’esposizione al sole durante 20-30 minuti al giorno senza protettore solare, sia sufficiente per garantire una concentrazione adeguata di 50 nmol/l in grado di soddisfare le necessità dell’organismo.

Sempre più spesso si riscontrano casi di carenza di Vitamina D, ovvero minore di 30 nmol/l, tanto da definirla come una vera e propria “Pandemia”, in cui vi é la diminuzione della densità ossea che può sfociare nell’osteoporosi, nel rachitismo nei bimbi e nell’osteomalacia negli adulti manifestandosi con debolezza muscolare e dolori alle ossa.

I fattori che entrano in gioco a favore di questa condizione sono vari:

• L’uso costante del protettore solare e, in generale, la minore esposizione al sole preferendo posti

al chiuso;

• L’età, a partire dai 50 anni diminuisce la quantità di 7-deidro-colesterolo e di conseguenza la sintesi cutanea di vitamina D;

• Pigmentazione, ovvero la quantità di melanina, in quanto la melanina compete con il precursore di Vitamina D3 diminuendo il suo assorbimento in persone di pelle più scura;

• Condizioni mediche che possono diminuire il suo assorbimento come problemi epatici, renali, malattie infiammatorie croniche, condizioni patologiche come il morbo di Crohn, la celiachia o l’obesità;

• Vivere in zone geografiche poco assolate e le condizioni climatiche sfavorevoli.


In questi casi si può raccomandare il consumo di un integratore di vitamina D prestando attenzione a non eccedere.


Secondo gli studi scientifici il consumo indiscriminato di vitamina D può essere tossico e produrre:

• Disidratazione;

• Nausea e vomito;

• Dolore addominale;

• Poco appetito e perdita di peso;

• Apatia, debolezza e confusione;

• Problemi con il ritmo cardiaco;

• Calcoli renali e danno renali.


In conclusione, è chiaro che la vitamina D gioca un ruolo importante nello stato di salute generale e, al giorno d’oggi, si sta investigando sempre di piú il suo ruolo nel benessere dell’essere umano. Sicuramente, questo potrà essere un invito a prendere un po’ più d’aria fresca, a stare piú a contatto con la natura, e prendere un po’ di sole godendo al meglio l’estate.

 

Felicidad? Hablamos de Vitamina D


Por fin llega el verano, los días se hacen más largos y el sol sube el ánimo, los colores se hacen más brillantes, se tienen más ganas de pasar el tiempo al aire libre y gozar de todo lo que Madre Naturaleza ha de ofrecer. Se piensa a las vacaciones al mar, a tomar un poco de sol tumbados, a salir con los amigos y a quedar más, teniendo más energías. Pero, ¿porqué en verano nos sentimos así? Hablamos de Vitamina D.¿


Qué es la Vitamina D?


La Vitamina D es una vitamina liposoluble muy importante para el estado general de salud y para mantener fuertes los huesos y los músculos, pero como veremos más adelante, está implicada en muchísimas

funciones más. Existe en dos formas, la D2 conocida como “ergocalciferol” y la D3 llamada “colecalciferol”.

Se obtiene a partir de algunos productos alimentarios como los pescados grasos, en particular en la caballa, el

atún y el salmón, y también en los varios lácteos, en la yema de huevo, en los champiñones, en el hígado y en

los cereales fortalecidos.


Aún así, la mayor parte de esa vitamina, alrededor del 80%, se sintetiza por los rayos solares. Más en detalle, cuando los rayos UV-B del sol entran en contacto con la piel, una molécula que deriva por el colesterol, el “7-dehidrocolesterol” cambia su conformación activando el proceso de síntesis de Vitamina D3. Posteriormente, seguirá el proceso de activación de la misma, con dos reacciones de hidroxilación, una a nivel hepático y otra a nivel renal, dando así lugar a la 1,25-di- hidroxi-colecalciferol, es decir, la forma activa de la Vitamina D.


¿Qué opina la Evidencia Científica al respecto?


Según la evidencia científica la deficiencia de Vitamina D puede ser un factor de riesgo modificable asociado a varias enfermedades autoinmunes o inflamatorias como la osteoporosis, el artritis reumatoide, la diabetes, la esclerosis multiple, algunos tipos de cánceres y la depresión que ahora veremos más específicamente.

La principal función de la vitamina D es la de favorecer los depósitos del Calcio y del Fósforo en los huesos, garantizando el movimiento muscular y, sobretodo, contribuyendo en la prevención de la osteoporosis, una enfermedad que rinde los huesos más frágiles y más propensos a las fracturas.

Además, como dicho anteriormente, la vitamina D es importante para el estado de salud en general, y esto porque se han identificado 17 genes regulados por la vitamina D implicados en muchas actividades, que van más allá del músculo esquelético, jugando un papel importante en el sistema nervioso e inmunitario.

En las células beta pancreáticas que producen insulina, se ha encontrado el receptor VDR para la vitamina D, que estimula la secreción de insulina. La suplementación de vitamina D puede ejercer un efecto antidiabético, mejorando la sensibilidad a la insulina, gracias al aumento de los receptores insulínicos y a la modulación de la inflamación. Sin embargo, en otros estudios no seù demuestran mejorías respecto al índice glicemico, entonces, no impide a personas con condición de pre-diabetes, que puedan desarrollar la diabetes. Por ende, a pesar de que la vitamina D participe en la regulación del metabolismo, aún faltan muchas incógnitas en las que hacer luz.

Parecen prometedores los datos de las investigaciones que estudian la relación entre la función protectora de la vitamina D y el desarrollo de la esclerosis multiple, una enfermedad autoinmune que afecta al sistema nervioso central. Las personas que viven cerca del ecuador y que


están más expuestas a los rayos solares, tienen niveles de vitamina D más elevados, y se ha

observado en estas personas, un menor desarrollo de esclerosis multiple. Además, en base a los estudios que se han hecho, no se ha demostrado la relación entre la suplementación de vitamina D y el menor riesgo de cáncer de mama, colon, recto y de pulmón,

pero, cabe la posibilidad de que los suplementos puedan disminuir el riesgo de muerte relacionado a

los cánceres apenas mencionados.

El estado de hipovitaminosis D también se ha relacionado con uno de los factores a los cuales se asocia la depresión. Esto porque, la vitamina D puede afectar a la calidad del sueño y del ánimo de las personas, teniendo un rol, respectivamente, en la regulación de la melatonina y de laserotonina. En efecto, en los pacientes con depresión se observan bajos niveles de vitamina D, y ultimamente, se está investigando siempre más en profundidad, su relación con la producción de serotonina, puesta que éste importante neurotransmisor, en personas con depresión, está muy bajo.

No es su deficiencia lo que provoca dicha enfermedad, pero se supone la existencia de una relación

entre los dos.


Valores Óptimos y non..

Hoy en día, se estima que la exposición al sol durante 20-30 minutos al día sin protector solar, sea suficiente para garantizar una concentración adecuada de 50 nmol/l, para satisfacer las necesidades del organismo.

Siempre más a menudo, se registran casos de carencia de Vitamina D, es decir, con valores menores de 30 nmol/l, lo cual lleva a definir esta situación como una verdadera “Pandemia” en la que se observa una disminución de la densidad ósea que puede predisponer a la osteoporosis, al raquitismo en los niños y a la osteomalacia en los adultos manifestándose con debilidad muscular y dolor a los huesos. Los factores que entran en juego a favor de esta condición son distintos:

• El uso constante del protector solar y, en general, la menor exposición al sol prefiriendo lugares

cerrados;

• La edad, a partir de los 50 años disminuye la cantidad de 7-dehidrocolesterol y, por ende, de

síntesis cutánea de vitamina D;

• La pigmentación, es decir, la cantidad de melanina, en cuanto la melanina compite con el

precursor de Vitamina D3 disminuyendo su absorción en personas de piel más oscura;

• Las condiciones medicas que pueden disminuir su absorción como los problemas hepáticos,

renales, enfermedades crónicas inflamatorias, condiciones patologica como la enfermedad de

Crohn, la celiaquía o la obesidad;

• Vivir en aquellas áreas geográficas con poco sol y/o condiciones climáticas desfavorables.


En estos casos sí que se puede recomendar el uso de suplementos de Vitamina D aunque cuidando la cantidad y sin excederse. Según los estudios científicos el consumo indiscriminado de vitamina D puede ser tóxico y producir:

• Deshidratación;

• Nauseas y vómitos;

• Dolor abdominal;

• Menor apetito y pérdida del peso;

• Apatía, debilidad y confusión;

• Problemas del ritmo cardíaco;

• Cálculos renales y daño renal.


En conclusión, está claro que la Vitamina D juega un papel importante en el estado de salud general y que, hoy en día, se está investigando siempre más su rol en el bienestar del ser humano.

Seguramente, esto podrá ser una invitación a pasar más tiempo al aire libre, a estar más en contacto con la naturaleza, y a tomar un poco de sol disfrutando al máximo del verano.



Dott.ssa Eleonora Piazza



Bibliografia


- Laura M. Huiberts, Karin C.H.J. Smolders, Effects of vitamin D on mood and sleep in the

healthy population: Interpretations from the serotonergic pathway, Elsevier, 2020.

- Claudia Talavera Hernández, Mario Flores-Aldana, Nayeli Macías-Morales, José Flores Rivera,

Carlos Hernández Girón, Vitamin D and Multiple sclerosis: Scientific evidence, Elsevier, 2013.

- https://www.elmundo.es/vida-sana/bienestar/2022/05/25/628db72ffc6c83a5068b45fe.html.

- https://www.mayoclinic.org/es-es/drugs-supplements-vitamin-d/art-20363792.

- https://www.news-medical.net/health/What-is-Vitamin-D.aspx.

- https://www.healthline.com/nutrition/depression-and-vitamin-d#risk-factors.

- https://scielo.isciii.es/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1889-836X2014000500003.

- https://ods.od.nih.gov/factsheets/VitaminD-DatosEnEspanol/.

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