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IL METODO BIOLOGICO: COSA LO DIFFERENZIA DA QUELLO CONVENZIONALE?

articolo a cura di Chiara Scatena

Laureanda in Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia


Il Biologico è un metodo di produzione definito e normato a livello europeo, i requisiti che caratterizzano questi prodotti sono molteplici e il rispetto dell’ambiente e del benessere animale sono i cardini di questa ideologia. Si tratta di una visione di carattere sociale che identifica nell’acquisto del prodotto biologico una scelta più profonda, spesso legata ai concetti di difesa dell’ecologia, della natura e degli animali, e a quelli di sicurezza, salute e qualità. È un mercato in crescita soprattutto dal momento in cui anche la grande distribuzione se ne occupa e lo spettro del consumatore va sempre più allargandosi. Infatti se in passato colui che acquistava bio si identificava in un solo tipo di consumatore, ad oggi è difficile fare una vera e propria distinzione in quanto l’acquisto di questi prodotti ha un’utenza molto più ampia. Ma ci sono differenze sostanziali tra i prodotti biologici e quelli convenzionali?

A livello di confronto rispetto alle componenti nutrizionali di prodotti biologici e prodotti ottenuti con metodo convenzionale le evidenze scientifiche sono insufficienti e talvolta in opposizione tra loro, infatti non è ad oggi dimostrata una superiore qualità intrinseca degli alimenti biologici. A tal proposito è stato condotto uno studio pubblicato nel 2014, “Latte convenzionale e biologico - una valutazione dei fattori che influenzano la sua composizione”, B. H. Schwendel et al., che mette a confronto il latte ottenuto con metodo biologico e latte ottenuto con metodo convenzionale. Nella ricerca vengono analizzate le componenti nutrizionali dei prodotti e le conclusioni indicano che non è possibile determinare una reale diversità tra le due composizioni attribuibile al sistema di allevamento; infatti le variabili prese in esame sono talmente numerose (dieta, razza, periodo dell’anno, stadio di lattazione, etc) che l’identificazione di differenze plausibili non è efficacemente dimostrabile. Un altro studio condotto nel 2016 dal Parlamento Europeo (European Parliamentary Research Service - Eprs) dal titolo “Human health implication of Organic food and Organic agriculture” analizza l’impatto dell’agricoltura biologica sulla salute dell’uomo, il benessere degli animali, la sicurezza alimentare e la qualità ambientale ed evidenzia che le ricerche si focalizzano principalmente sui livelli di azoto e fosforo, vitamine, sali minerali, composti fenolici e metalli tossici. In particolare, mette in luce che i prodotti biologici presentano circa il 10% in meno di azoto e una quantità superiore di fosforo dell’8% rispetto ai prodotti convenzionali, a causa dei diversi sistema di utilizzo dei

fertilizzanti. Per quanto riguarda le vitamine, la vitamina C risulta trovarsi in concentrazione maggiore del 6% nei prodotti biologici e un aumento si ritrova anche nei livelli di β-carotene, α-tocoferolo e precursori della vitamina A ed E (Brandt et al., 2011; Barański et al., 2014). Non si riscontrano differenze significative nella quantità di sali minerali. Il quantitativo di composti fenolici, sostanze riconosciute per la loro funzione antiossidante, risulta essere superiore del 20% negli alimenti biologici (Dangour et al., 2009; Brandt et al., 2011; Del Rio et al., 2012). Tuttavia i dati non possono essere considerati validi ad oggi, ma saranno accettati solo in seguito ad ulteriori studi, infatti il contenuto di polifenoli può variare anche rispetto a condizioni climatiche e agronomiche. Infine, per quanto riguarda la i metalli pesanti, la concentrazione si riscontra essere molto più elevata (di circa il 30%) nei prodotti convenzionali, a causa del massiccio uso di

sostanze chimiche di sintesi. Per quanto riguarda i dati analizzati rispetto al contenuto di acidi grassi Omega-3, esso si riscontra maggiore per la carne (47%) e per il latte (56%) biologici (Średnicka-Tober et al., 2016a; 2016b). Anche per le uova sono stati riportati risultati simili, ed è dovuto al fatto che nell’allevamento biologico gli animali sono liberi di pascolare, assumendo così maggiori quantità di foraggio ed erba, che contengono una maggiore quantità di Omega-3 rispetto ai mangimi.

La domanda che sorge spontanea a seguito dell’analisi di questi studi è: a che cosa è dovuta allora la rapida e continua crescita del mercato biologico? Quali sono le motivazioni che spingono all’acquisto di questi prodotti?



Secondo le indagini, i consumatori acquistano alimenti biologici perché ritengono che siano più sani dei cibi convenzionali, con valori più elevati e privi di residui chimici, ormoni e antibiotici. Oltre alle motivazioni legate alla salute manifestano anche una grande preoccupazione per la sostenibilità ambientale.


Lo studio Organic and Beyond 2020 di The Hartman Group suddivide i consumatori di prodotti biologici in quattro categorie, classificandole in base al ragionamento che promuove la scelta e dalla ricerca emerge anche che i giovani sono i più propensi all’acquisto di prodotti biologici e il 40% dei consumatori considera l’acquisto di questi prodotti più sicuro, mentre il 38% è spinto all’acquisto per evitare residui di prodotti chimici. Un terzo dei consumatori vuole evitare antibiotici ed ormoni e il 32% ritiene che abbiano una qualità superiore.


La scelta di acquistare prodotti biologici è quindi principalmente di carattere salutistico, anche se gli studi sono tutt’ora incompleti e in corso, ma gli effetti di questo metodo si possono verificare anche ad altri livelli, basti pensare alle differenze dei sistemi di allevamento biologici e convenzionali e interrogarsi quale

dei due sia più sostenibile per la vita degli animali. La scelta quindi non dovrebbe essere indotta dall’aspetto legato ai nutrienti, ma alla visione globale che questo metodo promuove, all’attenzione e alla cura verso il benessere degli animali e allo stile di vita legato a questi princìpi.

Chiara Scatena


BIBLIOGRAFIA:


B. H. Schwendel et al., 2014, “Latte convenzionale e biologico - una valutazione dei fattori che influenzano la sua composizione”.


European Parliamentary Research Service, 2016, “Human health implication of Organic food and Organic agriculture” .


H. Stolz et al., 2011, “Consumer attitudes towards organic versus conventional food with specific quality attributes”.


The Hartman Group, 2020, “Organic and Beyond”, 2020.

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