articolo a cura di Margherita Pascariello
Laureanda in Scienze dell'Alimentazione Gastronomia
“Spilurina”, un nome derivante dalla forma a spirale, un’alga capace di moltiplicarsi rapidamente in acqua
salmastre, ma molto di più una scoperta per la costruzione di un vero e proprio successo in molti ambiti!
Si tratta di una micro-alga azzurra che cresce nei laghi salati messicani e africani, ma anche in alcuni laghi
d’acqua dolce.
La spirulina è al giorno d’oggi conosciuta e apprezzata per essere ricca in vitamine, soprattutto B 12,
minerali, Omega 3 e 6 ed amminoacidi essenziali. E’ nota anche per il suo potere dimagrante in quanto
riduce di molto il senso di fame e l’apporto di grassi nella dieta, che invece vengono naturalmente eliminati
dall’organismo. Codesta micro-alga è rinomata per il suo elevato contenuto proteico ed è infatti
un’importantissima, se non la più importante, fonte di proteine di origine non animale. Per queste sue
caratteristiche, è considerata un superfood per il suo profilo nutrizionale completo; la FAO la considera cibo
contro la fame nel mondo.
In realtà, da alcune fonti antiche, si attesta che la Spirulina esista da almeno 3,5 miliardi di anni e che sia stata usata come alimento già dalla popolazione degli Atzechi, una delle più antiche popolazioni pre-
colombiane, assieme alle popolazioni dell’America Centrale ed altre dell’Africa continentale. Essa veniva utilizzata nella preparazione di un piatto tipico del popolo azteco chiamato “tecuitlatl” sotto forma di
finissimi filamenti, oltre che, una volta essiccata, come medicamento contro gli stati infiammatori e la
spossatezza. Il consumo della spirulina fu molto simile anche in Ciad, dove veniva “pescata” dai laghi e poi
preparata secondo l’uso locale simile a quello degli Aztechi. Anche qui la spirulina era protagonista di un
piatto che si vendeva e che era consumato come “cibo di strada”.
In Europa, invece, il vero “boom” della Spirulina ha avuto inizio negli anni ‘60 dello scorso secolo, in Francia.
I francesi acquistavano l’alga dai laghi delle popolazioni di cui sopra, laghi che al giorno d’oggi sono in
buona parte prosciugati o scomparsi.
A causa di ciò è nata la pratica della coltivazione della Spirulina anche nei Paesi Europei, col successivo
sviluppo di vari vantaggi, tra cui l’incremento della sicurezza alimentare, del business locale e la scoperta di
una nuova fonte di energia sostenibile.
Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, è importante assicurarsi che la spirulina non sia contaminata
da microcistine o anatossine, sostanze tossiche che possono scatenare effetti avversi tra cui nausea, danni
al fegato, debolezza e battito cardiaco accelerato. Inoltre è molto importante conoscere il luogo da cui
proviene quest’alga in quanto è bene ricordare che la spirulina può assorbire metalli pesanti.
Per quanto riguarda invece i concetti di business e di energia sostenibile, la coltivazione di quest’alga
azzurra è diventata protagonista dell’economia circolare dell’ultimo decennio.
Ad esempio, in Italia, più precisamente in Sardedegna, nel territorio tra Arborea e Milis nell’Oristanese,
l’azienda Tolo Green, diretta dal Dottor Gilberto Gabrielli, si occupa da dieci anni della sperimentazione e
dello sviluppo di microalghe come fonte di energia sostenibile, per un mondo pulito.
Lo scopo principale dell’azienda consiste nella produzione ad impatto zero delle alghe, limitando al
massimo il consumo di acqua. La Tolo Green coltiva specialmente Spirulina, a causa delle sue proprietà
benefiche. Quest’alga viene usata come alternativa ad alimenti di origine animale, ma anche come
mangime per nutrire le bovine sarde. La Spirulina si è infatti rivelata molto efficiente anche per il sistema
digerente di questi mammiferi, rispetto ai tradizionali mangimi.
Dunque un vero toccasana per l’animale, per la natura e per l’uomo.
Un alimento “multitasking”, ma che non finisce mai di stupire con i suoi numerosi benefici.
Essendo d’altronde un alimento dalla fama riscoperta in tempi abbastanza recenti, è soggetto a continui
studi, tra cui alcuni che attestano che contribuisca ad aumentare la produzione delle cellule del sistema
immunitario coinvolte nella lotta alle infezioni e dunque che potrà essere utilizzato per combattere alcune
malattie croniche.
Sul mercato alimentare è presente soprattutto come integratore, ma anche sotto forma di polveri dalle
proprietà nutraceutiche che colorano numerose bevande e pietanze di blu.
È opportuno citare in questo caso l’ “Unicorn Milk”, una bevanda dalle proprietà antiossidanti a base di
latte vegetale di cocco ed arricchito con l’aggiunta di Spirulina che gli dona quel colore azzurrino che
richiama la magia delle fiabe. Una bevanda benefica capace di attirare adulti e bambini.
Inoltre alcune aziende stanno sperimentando cibi arricchiti con la Spirulina. Ad esempio, la startup italo-
olandese The Algae Factory propone una barretta al cioccolato con canapa e spirulina, ideale anche per i consumatori vegani e vegetariani. Con questo passo l’azienda vuole puntare non solo al palato, incitando il
consumatore ad uno snack sano e gustoso, ma anche al cuore, poiché si tratta di una coltivazione equo-
sostenibile.
Solitamente è molto difficile adattarsi alle innovazioni, soprattutto quando il palato è abituato ad altre
tipologie di alimenti, ma ritengo che sia opportuno concedere almeno una chance alla Spirulina... perché
ognuno di noi, con le proprie scelte, contribuisce alla realizzazione di un futuro migliore!
Margherita Pascariello
BIBLIOGRAFIA
- “Manuale di Gastrosofia - approccio multidisciplinare alla felicità alimentare” di Alex Revelli Sorini e
Susanna Cutini. Ali&no editrice, Perugia, 2019
- “Alghe, Proprietà nutritive e benefici per la salute - Con gustose ricette.” di Gèraldine Teubner, 2014
Sitografia
https://www.ledijournals.com/ojs/index.php/IngegneriadellAmbiente/article/download/284/250
https://www.ledijournals.com/ojs/index.php/IngegneriadellAmbiente/article/view/284
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