articolo a cura di Marco Bertini
Laureando in Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia
Molto spesso nelle persone sedentarie l’ingestione di caffeina mostra effetti negativi sul metabolismo del glucosio, perché comporta una diminuzione della disponibilità dello zucchero per il muscolo scheletrico;
l’assunzione di caffeina e carboidrati durante l’esercizio fisico, invece, sembra invertire questa tendenza, aumentando significativamente l’assorbimento intestinale di glucosio e la sua seguente ossidazione,
che si riflettono in un aumento della durata della prestazione (Yeo et al, 2005). Su questa base i ricercatori hanno valutato anche gli effetti dell’ingestione di caffeina sul recupero post-esercizio.
In uno studio sette soggetti allenati, dopo aver compiuto un esercizio esaustivo, assunsero o 4 g/kg BM (body mass) di carboidrati o la stessa quantità di carboidrati con l’aggiunta di 8 mg/kg BM di caffeina; i
carboidrati furono somministrati in entrambi i gruppi, sotto forma di barrette, gel e sport drink, consumati dopo 5 minuti dalla fine dell’esercizio e di nuovo dopo 60, 120 e 180 minuti; gli 8 mg/kg BM totali
di caffeina furono assunti in due dosi uguali, immediatamente dopo l’esercizio e dopo due ore.
I risultati non evidenziarono differenze nella concentrazione di glucosio nel sangue a riposo o immediatamente dopo l’esercizio; i livelli di glucosio aumentarono entro 30 minuti dalla prima ingestione di carboidrati in entrambi i gruppi, ma dopo 60- 90 minuti di recupero la glicemia decrebbe gradualmente nel gruppo CHO (solo carboidrati), ma non nel gruppo Caff come indicato in tabella 3 (Pedersen et al., 2008).
Allo stesso modo la concentrazione di insulina aumentò in seguito all’ingestione dei carboidrati in entrambi i trattamenti e si mantenne elevata fino al termine del periodo di recupero, ma nel gruppo con l’aggiunta di caffeina, i livelli di insulina, dopo tre ore di recupero, quindi dopo la seconda assunzione di caffeina, si presentarono più alti del 20-50% rispetto al gruppo con soli carboidrati. La biopsia, effettuata immediatamente dopo l’esercizio fisico, denotò in entrambi i gruppi una deplezione di glicogeno marcata; dopo un’ora di recupero il contenuto di glicogeno aumentò di circa l’80% in entrambi i gruppi. Nella figura 2 è mostrato come, dopo 4 ore, la coassunzione di carboidrati e caffeina determinò un accumulo di glicogeno più elevato con relativo tasso di resintesi più alto rispetto a quello dovuto all’assunzione di soli carboidrati.
Nel tentativo di identificare un possibile meccanismo per l’elevata quantità di ripristino di glicogeno, a seguito della coassunzione di caffeina e carboidrati sono stati misurati i livelli di alcune proteine segnale che svolgono un ruolo nel trasporto di glucosio nel muscolo scheletrico. La fosforilazione della chinasi calcio-calmodulina dipendente (CAMK, proteina segnale utile per il trasporto del glucosio nel muscolo) risultò simile nei due gruppi immediatamente dopo l’esercizio e dopo un’ora di recupero, ma, dopo 4 ore, mostrò un aumento significante nel gruppo caffeina-carboidrati.
Negli ultimi anni sono stati condotti alcuni studi per testare anche l’ipotesi secondo la quale l’aggiunta di caffeina al pasto di carboidrati, assunto dopo l’esercizio, migliorerebbe la prestazione successiva rispetto a ciò che deriverebbe dalla sola ingestione di carboidrati. In seguito ad un esercizio fisico ad alta intensità sei atleti sono stati divisi in tre gruppi: un gruppo a cui veniva data per il recupero una sostanza a base di soli carboidrati, un gruppo a cui veniva data una sostanza a base di carboidrati in combinazione con caffeina e un gruppo a cui veniva somministrato il placebo (WAT). Quando i partecipanti dell’esperimento assumevano CHO + CAFF, dimostrarono di resistere per un tempo maggiore nei successivi test di resistenza rispetto a coloro
che assumevano solo carboidrati o soluzione placebo con risultati, indicati nella figura 3, statisticamente significativi: 1 – 32 minuti in più rispetto all’assunzione di soli carboidrati e 18 – 40 minuti in più rispetto
all’assunzione di placebo (Taylor et al., 2011).
La caffeina può agire direttamente sul sistema nervoso centrale stimolando la secrezione di beta endorfine, ormoni in grado di modificare la percezione del dolore tramite le loro proprietà analgesiche; la diminuzione nella percezione della fatica si riflette in un incremento della potenza espressa durante un lavoro (Cole et al., 1996)
E’ possibile che la caffeina eserciti un effetto diretto sulla contrazione muscolare, il miglioramento della prestazione è da attribuire ad un aumento della lipolisi indotto dalla caffeina e alla conseguente ossidazione dei grassi, tale da rendere possibile un risparmio di glicogeno muscolare (Spriet et al., 1992).
Marco Bertini
Bibliografia:
Pedersen DJ , Les ard SJ, Coffey VG, Churchley EG, Wooton AM, Watt MJ, Hawley JA. High rates of muscle glycogen resynthesis after exhaustive exercise when carbohydrate is coingested with caffeine. J Appl Physiol 105: 7-13, 2008
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