articolo a cura di Marco Bertini
Laureando in Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia
“L’ appetito vien mangiando” se la vista ci mette lo zampino... Con la primavera i paesaggi intorno a noi fioriscono, si colorano di tinte tenui e pian piano sbocciano fino a imporsi grazie a tonalità più forti. La vista permette di relazionarsi agli oggetti che ci circondano proprio perché si tratta di un senso dominante, non a caso l’aspetto estetico, in questo caso il colore, predispone o meno il consumo di un alimento fornendoci informazioni sulla qualità e la freschezza del prodotto. E’ provato scientificamente che il nostro cervello associa al colore dei cibi sensazioni positive o negative secondo un “pregresso mentale” che ci lega a sensazioni gradevoli o spiacevoli vissute nel passato; quando un alimento si presenta di un colore diverso da quello a cui siamo abituati subito veniamo investiti da una sensazione di diffidenza e talvolta di disgusto. Il colore, quindi, diventa segnale di pericolo e ci fornisce indicazioni primarie sul cibo: se un frutto è verde è acerbo, se ha un bel colore è maturo e se tende al marrone è marcio. Prima ancora di assaggiarlo abbiamo già una chiara idea del gusto che avrà, aspro, dolce o acido, come se vista e gusto si fossero associati a creare una sensazione unica. I colori ci fanno stare bene e hanno una grandissima influenza sugli stati d’animo dell’uomo, in effetti la cromoterapia ha origini antichissime, poiché le medicine tradizionali hanno sempre attribuito grande importanza all’influenza dei colori sulla salute; basti pensare agli Egizi, ai Romani e ai Greci che praticavano l’elioterapia (esposizione alla luce solare diretta) per la cura di diversi disturbi. Anche in India si è sempre tenuto conto di come i colori influenzino l’equilibrio dei chakra, i centri di energia sottile che vengono associati alle principali ghiandole del corpo grazie alla medicina ayurvedica. Per i Cinesi le varie tinte erano amiche del benessere fisico: per esempio il colore giallo serviva a rimettere in sesto l’intestino, mentre il violetto ad arginare gli attacchi epilettici.
Ai tempi nostri la cromoterapia è una medicina integrativa, affiancabile facilmente ad altre terapie o trattamenti per potenziarne il risultato, che usa i colori per aiutare il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. Il nostro organismo assorbe i colori in differenti maniere, per esempio attraverso le irradiazioni luminose,
la luce solare, l’acqua solarizzata, gli abiti, la meditazione, il massaggio con speciali prodotti e pigmenti colorati e anche attraverso gli alimenti, ossia mangiando cibi con il loro colore naturale. Il colore ci guida nella scelta dei piatti, spesso preferiamo un alimento perché affine al nostro stato d’animo, ma poco noto è il nesso che intercorre tra colori e cibo. Il più delle volte la scelta di un alimento piuttosto che un altro è legata al nostro stato d’animo, ovvero il colore del cibo desiderato è affine all’ umore del momento; frutta e verdura contengono dei pigmenti fitonutrienti (flavonoidi, fenoli, terpeni, fitati, isotiocianati, indoli) che esercitano una naturale funzione visivo-attrattiva sulle nostre scelte alimentari, producono effetti benefici sul nostro l’organismo e svolgono funzioni importanti per la salute del corpo. E’ probabile che l’organismo umano abbia un’innata intelligenza che lo porta a scegliere i vegetali portatori delle sostanze di cui necessita; dopotutto frutta e verdura hanno un
ridotto contenuto calorico, contengono acqua, zuccheri, vitamine, minerali, fibre alimentari e composti organici attivi nella prevenzione di alcune malattie. I colori della frutta e della verdura sono determinati da pigmenti che corrispondono ai fitonutrienti che contengono che producono effetti benefici sul nostro organismo e svolgono importanti funzioni per la nostra salute.
Lo spettro dei colori della frutta e della verdura è compreso tra 5 grandi categorie: non a caso i nutrizionisti consigliano 5 porzioni tra frutta e verdura al giorno, che dovrebbero essere costituite proprio da una porzione di ciascun colore: bianco, giallo, rosso, viola e verde.
I vegetali bianchi: pere, funghi, porri, aglio, cipolla finocchi, cavolfiore ecc, contengono Quercetina, che appartiene alla classe dei Flavonoidi, utilizzata nella medicina tradizionale per rinforzare il tessuto osseo, è antiossidante e antinfiammatoria.
I vegetali giallo/arancio: zucca, ananas, peperoni carote, limoni, albicocche, meloni ecc. contengono Betacarotene che rinforza e mantiene la salute dei tessuti, aumenta le difese del sistema immunitario ed è benefico per la vista.
I vegetali rossi: pomodoro, melograno, barbabietola, anguria, uva, peperoni, rapanelli, lamponi ecc, contengono Licopene e Antocianine utili per proteggere i vasi sanguigni e il cuore.
I vegetali verdi: lattughe, cicorie, asparagi, carciofi, spinaci, kiwi, ecc. contengono Clorofilla e carotenoidi utili come antiossidanti e eliminano i radicali liberi e di grande aiuto per il sistema immunitario. La Clorofilla in particolare rinforza le difese immunitarie, è antianemica, favorisce la cicatrizzazione dei tessuti, aumenta la resistenza fisica durante uno sforzo, consigliata agli sportivi.
I vegetali blu/viola: melanzane, mirtilli, more, prugne, carote, ecc. Contengono Antocianine che nella medicina tradizionale vengono impiegate per contrastare il colesterolo, per ridurre e contrastare la permeabilità capillare, in caso di febbre, infezioni e raffreddori.
IL ROSSO
Incarnato nel sangue che continuamente fluisce nel nostro corpo e che informa costantemente, conduce al riconoscimento di ciò che è buono per la vita da ciò che non lo è, e quindi ci spinge in avanti verso la conquista del nostro spazio vitale e, contemporaneamente ci fa tornare indietro attraverso il rifiuto di cose lesive o compromissive per il nostro sviluppo o la nostra incolumità. Presso tutti i popoli l’osservazione del sangue versato durante la guerra e la caccia e la comparsa della morte che accompagnava il suo spargimento dimostrò la reciprocità tra il sangue e la vita, tanto che il simbolismo dell’uno divenne intercambiabile con quello dell’altro.
Il rosso è associato all’istinto, al desiderio, alla sessualità, accelera il polso, alza la pressione arteriosa, aumenta la frequenza cardiaca.
E’ indicato: per combattere le malattie da raffreddamento, l’asma, la bronchite; per l’inappetenza, per le anemie, negli stati ipotensivi, in carenza d’energia. Stimola la circolazione sanguigna e la produzione
d’emoglobina. Antireumatico. Stimola l’attività tiroidea. Per accelerare il processo di guarigione di ferite o piccole ustioni.
L’ARANCIONE
L’Arancione è un colore secondario composto di rosso e giallo, attua quindi una riunificazione della forza pulsionale del rosso con quella radiante del giallo, è un colore più discreto non è così provocante come il rosso né così appariscente come il giallo.
E’ indicato: per la digestione e l’eliminazione dei gas intestinali. Facilita il flusso mestruale (nell’amenorrea) e la produzione di latte materno.
Mobilizza il metabolismo del calcio ed è un buon coadiuvante nell’osteoporosi. In caso d’esaurimenti nervosi fisici e mentali.
Stimola la tiroide. Utile in caso di reumatismi, gotta, prolassi e stiramenti muscolari. Riduce il tasso di glucosio nel sangue. Durante un periodo di studio intenso aiuta a fissare l’attenzione.
IL GIALLO
Il Giallo è il colore più caldo, più vitale, più espansivo.
E’ indicato: nei disturbi digestivi, epatici, e biliari. Elimina il gonfiore addominale; aiuta in caso d’indigestioni. Espettorante, antimucolitico, vermifugo, antimicotico, antiparassitario anche intestinale. Ripristina la flora batterica.
Aumenta le difese immunitarie. E’ un ottimo antiacido.
In tutte le situazioni in cui vi è una chiusura emotiva. Buon ricostituente energetico generale.
IL VERDE
Il Verde, il colore della terra definita “il pianeta verde”. E’ il colore centrale dello spettro, dividendo esattamente i colori caldi da quelli freddi.
Aumenta le difese immunitarie. E’ un ottimo antiacido.
In tutte le situazioni in cui vi è una chiusura emotiva. Buon ricostituente energetico generale.
IL BLU
Per tradizione il Blu definisce lo stato meditativo, condizione in cui sì da modo allo spazio “interiore” di manifestarsi.
Goethe descriveva il blu come un colore passivo, prossimo al buio, al nero. A differenza del nero che evoca una totale mancanza di luce, il blu è l’immagine della tenebra vista attraverso la luce.
E’ indicato: in tutti gli stati febbrili, in caso di irritazioni e arrossamenti epiteliali;
per eritemi, eczemi, psoriasi.
Riduce il prurito anche d’origine allergica, la tachicardia. Antinfiammatorio, antisettico, antipiretico, antidolorifico; in tutte le manifestazioni sostenute da germi patogeni.
Agitazione motoria, tensione nervosa, irritabilità, confusione mentale.
Stimola la fantasia, la creatività e le elaborazioni artistiche.
Hanno la loro importanza dal punto di vista nutrizionali anche gli alimenti color indaco (colore consigliato per le sue proprietà sedative, antidolorifiche e anestetiche) e viola ( azione depurativa e battericida).
Mentre ai tempi dei romani, degli egizi o comunque in passato si attribuiva a certi colori alcuni tipici effetti, la scienza, con il passare degli anni, ha contribuito a sfatare alcune credenze. Difatti, come precedentemente detto, sono attribuiti ai colori molti effetti sulla salute ma questi non corrispondono con quelli del passato.
“L’appetito vien mangiando” se la vista, colpita dal colore di un cibo ci porta all’assaggio...
Marco Bertini
Sitografia:
- ristorazioneitalianamagazine.it
- thegreenpantry.it
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