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Danza e Alimentazione: come Cigno bianco e Cigno nero?

articolo a cura di Margherita Pascariello

Laureanda in Scienze dell'Alimentazione Gastronomia


“Cosa hai mangiato ieri sera a cena? E stamattina? Oggi mi sembri un elefante!”...

“Hai mangiato a colazione? Non hai le forze neanche per reggerti in piedi”.

“La pasta e il pane sono assolutamente vietati nell’alimentazione di una ballerina”.

“Solo non mangiando si dimagrisce”.

“Stamattina hai esagerato troppo con la colazione... hai una pancia che sembra un pallone gonfiato!”...

Frasi contrastanti che ogni giorno milioni di ragazze e ragazzi che hanno il sogno di diventare danzatori sono costretti ad ascoltare. Frasi dette da insegnanti, direttori di scuole o addirittura genitori che ti feriscono nel profondo. Parole incoscienti in grado di provocare infinite reazioni e di scaturire l’abbattimento di anime... di corpi.

Al giorno d’oggi la danza è sempre più vicina, oltre che all'aspetto artistico, al mondo dello sport e dell’atletica. Un distinto danzatore non solo deve essere in grado di suscitare fortissime emozioni, ma deve

anche e soprattutto essere un ottimo atleta, con un perfetto equilibrio tra una forte muscolatura di qualità

ed un lassismo fisico ed un allungamento dei tendini fusiforme.

Il fisico di un danzatore, infatti, è il risultato perfetto di tanto lavoro, ma anche di tanta cura e amore per il

proprio corpo.

Difatti, “La danza: aprirsi ai regali dell’aria e scoprire le mille forme del proprio corpo.” Ecco come il celebre autore Fabrizio Caramagna descrive la danza, l’arte della purezza, della verità delle emozioni e del moto dei corpi.

Il percorso di un danzatore, a differenza di come molto spesso si crede nella mentalità comune, è molto

duro, ricco di sacrifici e sforzi, ma dettato da una grande passione per la danza, un perfetto mix tra arte e

atletica. Lo strumento di un danzatore è infatti il proprio corpo.

Danzare e ballare sono attività piuttosto impegnative dal punto di vista fisico, sia durante la preparazione e

l’allenamento, che può essere anche molto lungo e, in molti casi, costante per tutta la “carriera”, sia in

occasione dell’esibizione, che può essere uno spettacolo o una tournée, un saggio o un provino.

Uno degli aspetti più importanti della preparazione di un ballerino, di qualunque stile, deriva dalla qualità

dell’alimentazione: si può tranquillamente dire che una bella carriera nasca a tavola, dove si sceglie cosa e

quanto mangiare e bere. La prestanza fisica richiesta ad un ballerino è del tutto simile a quella di uno

sportivo e l’alimentazione deve essere calibrata esattamente sulle caratteristiche dell’atleta, sul tipo di

danza praticata, sulla durata e l’intensità dell’allenamento, sul grado di preparazione e sugli obiettivi.

Bisogna mangiare con il giusto equilibrio: né troppo, né troppo poco.

Mangiare troppo è di solito il problema più comune, ma nel mondo della danza esiste anche il problema contrario, di chi mangia troppo poco, alla ricerca di un corpo esile in modo innaturale e inarrivabile.

La ricerca costante della magrezza è quell'ossessione che si instaura nella mentalità di innumerevoli aspiranti danzatori, di ambo i sessi, sin dall’età puerile. Ciò avviene sia a causa degli stereotipi sia per ciò che purtroppo ancora oggi viene insegnato nelle scuole. Ma, in realtà un corpo tonico e muscoloso è l’ideale per raggiungere le prestazioni che si desiderano, anche per un ballerino. Deficit alimentari, di vitamine, sali minerali e calorie, portano ad una maggiore fatica nel compiere qualsivoglia attività, danza compresa, danneggiando persino il percorso di crescita, soprattutto per bambini e adolescenti, e la salute in generale. Per contro, un peso eccessivo derivato da un’alimentazione con troppe calorie o con proporzioni sbagliate di sostanze nutritive, come, ad esempio, troppi grassi piuttosto che troppi carboidrati rispetto ad un fabbisogno maggiore di proteine, affatica il fisico, danneggia ginocchia e caviglie e impedisce prestazioni adeguate, rendendo anche in questo caso difficile l’attività di danzare.

In generale, mangiar poco ma spesso e NON saltar mai una buona colazione (uno degli errori più frequenti),

è il giusto passo d’inizio verso un’alimentazione corretta.

Ogni giorno, bisogna mangiare a colazione, pranzo e cena; inoltre son consigliati due spuntini leggeri a metà

mattina e a metà pomeriggio, magari con spremute di frutta fresca, che contengono acqua per reidratare il

corpo, sali minerali per le ossa, vitamine per il miglior funzionamento degli organi, e qualche gheriglio di

noce o frutta secca in generale, fonte essenziale ed immediata di energia.

Studi scientifici hanno rilevato che il perfetto bilanciamento nutritivo dell’alimentazione di un danzatore

consiste nel 55% di carboidrati (sia semplici che complessi, con preferenza a quelli integrali e non raffinati),

30% di grassi e 15% di proteine, preferendo quelle ad alto valore biologico. Si tratta, però, di indicazioni

generali e non specifiche per ogni singolo individuo. Ognuno di noi infatti ha bisogno di un piano alimentare personalizzato e per questo motivo è opportuno affidarsi ad un nutrizionista ben qualificato e specializzato nel settore. Il “fai da te” può sempre provocare sensi di colpa dopo i pasti e qualche danno di troppo! Né less né more... è il giusto equilibrio quello che conta, senza eccessi né privazioni... “la vità è bella” anche a tavola!


Analizziamo i tre pasti principali.

Come iniziare al meglio la giornata se non con una sana colazione? Ad esempio frutta, latte o yogurt, anche

vegetale, e cereali.

Seguire una dieta bilanciata non è molto difficile, ma occorre sempre un po’ di costanza. È giusto mangiar di

meno nei periodi dove si fa meno esercizio, ma con la stessa frequenza; ridurre per qualche giorno i

consumi se avete mangiato troppo ad una festa o un pranzo speciale, oppure, meglio, aumentate l’attività

fisica; se si è in previsione uno sforzo particolare, come un provino o uno spettacolo, un pizzico di zuccheri è ben motivato: una barretta di cioccolato fondente prima e un bel bicchiere di latte dopo, sono davvero perfetti.

Il latte è infatti fonte di vitamine del gruppo B e il cioccolato fondente di magnesio.

La colazione rappresenta il pasto principale della giornata, soprattutto per chi si allena fin dalla mattina, e

bisogna fare il pieno di energia: un bel bicchiere di latte, una fetta di pane e marmellata e per finire un

buon frutto di stagione! Non sottovalutiamo il potere della frutta, ricca di micronutrienti. Un esempio

possono esserne i mirtilli ricchi di antiossidanti, ideali per combattere lo stress ossidativo delle cellule.

È giusto mantenere un equilibrio calorico anche per il pranzo e la cena, in modo da poter ottenere un corpo

tonico e sano. Occorre equilibrare l’apporto di carboidrati, meglio se integrali, legumi, carne, pesce. Non

dimentichiamo l’importanza fondamentale delle fibre, presenti nei carboidrati integrali ma soprattutto

nelle verdure. Bisogna alternare gli alimenti il più possibile, senza creare ripetitività. Inoltre è giustissimo

curare il proprio corpo e prestare massima attenzione alle scelte a tavola, ma ciò non deve diventare una

malattia. Per questo motivo è molto importante, come già detto, farsi seguire da specialisti del settore.


La cucina, però, al giorno d’oggi è entrata ancor di più nella danza: alcune compagnie hanno avuto infatti

l’idea di mettere in scena un percorso culinario.

È l’esempio della “DaCru Dance Company” che mette in scena nell’ultimo progetto “theKITCHENtheory”,

una produzione dinamica e fortemente evocativa della nuova danza urbana: una commistione di generi e di

stili, di sperimentazione e di contaminazione.

Il palcoscenico si colora di un luogo simbolico: scenario diventa la cucina, idealmente il primo luogo da

raggiungere al mattino e l'ultimo che si visita prima di andare a dormire; dove si riunisce la famiglia e dove

si elaborano ricordi e tradizioni attraverso odori e gusto. Dove si parla e si discute, dove la famiglia e le

relazioni si evolvono.


Attraverso la danza e la forza interpretativa dei ballerini la DaCru mette in scena un vero e proprio racconto

teatrale che parla della vita di tutti noi, e in cui la danza urbana diventa l'idioma che svela tensioni e

dinamiche tra gli individui, ma anche tenerezze e fragilità. È un inno al cambiamento, al portare la danza

alla quotidianità e alla vita mondana, alla bellezza della semplicità.

La vita di un danzatore è ogni giorno un’opera d’arte e perché non dovrebbe esserlo anche a tavola?!

Nell’evoluzione odierna, bisogna iniziare a superare tutti gli stereotipi creati dalla mente umana.

È proprio vero: “la danza è un delicato equilibrio tra la perfezione e la bellezza”, ma non dimentichiamo che

la bellezza dipende proprio da benessere personale.

Perché la danza dovrebbe essere gioia, felicità, sentirsi bene anche a tavola e non nell’immaginario comune

di stereotipi soprannaturali... Perché la danza è piacere, proprio come la cucina... La danza è natura!



Vi lascio con una riflessione: il rapporto tra un danzatore e l’alimentazione è sempre stato visto come un’antitesi, come un dualismo, proprio come quello tra il Cigno Nero e il Cigno Bianco... ma in realtà Cigno Nero e Bianco non sono null’altro che il doppio lato della nostra anima, un lato più fragile e delicato ed uno più forte e determinato. Perché non proviamo ad unirli? E di conseguenza proviamo allo stesso modo ad unire la danza e l’alimentazione facendoli diventare protagonisti di un incantevole passo a due!

Margherita Pascariello

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