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FRUTTI DI BOSCO E SALUTE CARDIOVASCOLARE

articolo a cura di Carmine Napolitano

Laureando in Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia


Con il termine frutti di bosco, si identificano una serie di alimenti vegetali reperibili nel sottobosco o, più genericamente, nelle macchie di vegetazione selvatica (nonostante siano ampiamente diffusi anche in colture agrarie). Il mirtillo, il mirtillo rosso, il ribes, il lampone e la mora sono le varietà di bacche più comuni consumate in tutto il mondo (1). Dal punto di vista nutrizionale sono ricchi di fibre, acqua, sali minerali, fruttosio e vitamina C, con modeste concentrazioni di carotenoidi ed alcune vitamine del gruppo B; rappresentano inoltre un'importante fonte di fenoli e polifenoli, inclusi antociani, proantocianidine, flavonoli, flavoni, flavan-3-oli, flavanoni, isoflavoni, stilbeni, lignani e acidi fenolici. (2,3)

Il consumo dei frutti di bosco è stato associato a una ridotta mortalità per tutte le cause (4).

Inoltre, negli ultimi anni, numerosi studi epidemiologici e clinici hanno documentato gli effetti protettivi dei frutti di bosco contro molte patologie croniche non trasmissibili, con particolare attenzione alle malattie cardiovascolari, (5-7) che rimane la principale causa di morte nel mondo (8).

Lo sviluppo di malattie cardiovascolari è spesso accompagnato da un declino della salute e della funzione vascolare. In pratica l'endotelio, che copre la superficie interna dei vasi sanguigni, ricopre un ruolo fondamentale nel sistema vascolare: controlla il flusso di nutrienti e non nutrienti, il passaggio di fluidi nei tessuti e la secrezione di sostanze vasocostrittori e vasodilatatori.

I biomarcatori comuni per la valutazione della salute vascolare includono la pressione sanguigna, la rigidità arteriosa e la reattività vascolare. I principali metodi utilizzati per valutare la reattività vascolare sono la dilatazione mediata dal flusso e l'indice di tonometria arteriosa periferica - iperemia reattiva (RHI). Per misurare la rigidità arteriosa può essere utilizzata invece la velocità delle onde del polso (PWV), che misurano direttamente il tempo di transito delle onde del polso da punto a punto.


Alcune revisioni sistematiche e meta-analisi di studi controllati osservazionali e randomizzati, hanno riportato una relazione tra il consumo di polifenoli e cibi ricchi di polifenoli e la modulazione dei marcatori della funzione vascolare come l'indice di aumento, PWV, dilatazione mediata dal flusso e RHI. (9-11)


Altri biomarcatori diretti o indiretti della funzione vascolare includono concentrazioni sieriche di marcatori infiammatori, molecole di adesione, lipidi e lipoproteine, colesterolo lipoproteico a bassa densità ossidato e fattori di coagulazione.(12) Una meta-analisi (13) ha dimostrato che il consumo di frutti di bosco può ridurre significativamente i livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità, pressione sanguigna, glucosio a digiuno e fattore di necrosi tumorale-α, supportando il potenziale contributo dei frutti di bosco alla salute cardiovascolare.


Concentrandosi esclusivamente su interventi sia acuti che cronici, eseguiti con frutti di bosco e prodotti a base di frutti di bosco, e considerando che le differenze nella modulazione del biomarcatori analizzati possono dipendere dal tempo di esposizione all'intervento dietetico, dal protocollo sperimentale dello studio, o da entrambi i fattori, ciò che emerge da un recente studio del 2020 (14), è che la dilatazione mediata dal flusso e l'indice di iperemia reattiva RHI (marker di reattività vascolare) sono migliorati dopo interventi a breve termine, mentre la velocità delle onde del polso PWV e l'indice di aumento (marker di rigidità arteriosa) sono migliorati solo dopo interventi di medio-lungo termine.

A conclusione dei fatti, le prove attuali derivanti, suggeriscono che i frutti di bosco, a dosi fisiologiche rilevanti, possono avere un ruolo nella modulazione della funzione vascolare e della rigidità arteriosa. Tuttavia ulteriori studi a sostegno di questi risultati sono necessari al fine di chiarire meglio i meccanismi coinvolti in tale modulazione combinando l'utilizzo di diversi biomarcatori. Sebbene sia difficile stimare dosi clinicamente efficaci di frutti di bosco, la maggior parte degli studi ha mostrato un miglioramento della funzione vascolare con dosi superiori a 200 gr/die (fornendo almeno 600-700 mg di polifenoli totali al giorno). Questi sono dati che devono comunque essere considerati solo indicativi. Sono necessari studi

dipendenti dalla dose e dal tempo per identificare meglio la quantità di frutti di bosco (e relativi polifenoli) che provocano un effetto benefico sulla vasodilatazione. I risultati di tali studi potrebbero essere utili per lo sviluppo di nuovi prodotti con proprietà vasoattive che potrebbero aiutare a mantenere la salute vascolare e ridurre l'incidenza di malattie cardiovascolari in alcuni gruppi target identificati (14).


Carmine Napolitano


Studi di riferimento

1. Vendrame S, Del Bo’ C, Ciappellano S, et al. Berry fruit consumption and metabolic syndrome. Antioxidants. 2016;30:E34.

2. Del Rio D, Rodriguez-Mateos A, Spencer JPE, et al. Dietary (poly)phenolics in human health: structures, bioavailability, and evidence of protective

effects against chronic diseases. Antioxid Redox Signal. 2013;18:1818–1892.

3. Rothwell JA, Perez-Jimenez J, Neveu V, et al. Phenol-Explorer 3.0: a major update of the Phenol-Explorer database to incorporate data on the

effects of food processing on polyphenol content. Database (Oxford). 2013;2013:bat070. doi:10.1093/ database/bat070

4. Aune D, Giovannucci E, Boffetta P, et al. Fruit and vegetable intake and the risk of cardiovascular disease, total cancer and all-cause mortality—a

systematic review and dose-response meta-analysis of prospective studies. Int J Epidemiol. 2017;46:1029–1056.

5. Luıs Aˆ, Domingues F, Pereira L. AssociaƟon between berries intake and cardiovascular diseases risk factors: a systemaƟc review with meta-analysis and trial sequential analysis of randomized controlled trials. Food Funct. 2018;9:740–757.

6. Del Rio D, Borges G, Crozier A. Berry flavonoids and phenolics: bioavailability and evidence of protective effects. Br J Nutr. 2010;104(suppl 3):S67–S90.

7. Silva S, Costa EM, Veiga M, et al. Health promoting properties of blueberries: a review. Crit Rev Food Sci Nutr. 2018:1–20.

8. GBD 2016 Causes of Death Collaborators. Global, regional, and national age-sex specific mortality for 264 causes of death, 1980-2016: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2016. Lancet. 2017;390:1151–1210.

9. Jennings A, Welch AA, Fairweather-Tait SJ, et al. Higher anthocyanin intake is associated with lower arterial stiffness and central blood pressure in women. Am J Clin Nutr. 2012;96:781–788.

10. Vlachopoulos CV, Alexopoulos NA, Aznaouridis KA, et al. Relation of habitual cocoa consumption to aortic stiffness and wave reflections, and to central hemodynamics in healthy individuals. Am J Cardiol. 2007;99:1473–1475.

11. Lilamand M, Kelaiditi E, Guyonnet S, et al. Flavonoids and arterial stiffness: promising perspectives. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2014;24:698–704.

12. Endemann DH, Schiffrin EL. Endothelial dysfunction. J Am Soc Nephrol. 2004;15:1983–1992.

13. Huang H, Chen G, Liao D, et al. Effects of berries consumption on cardiovascular risk factors: a meta-analysis with trial sequential analysis of randomized controlled trials. Sci Rep. 2016;6:23625.

14. Daniela Martini, Mirko Marino, Donato Angelino, Cristian Del Bo’, Daniele Del Rio, Patrizia Riso, Marisa Porrini, Role of berries in vascular function: a systematic review of human intervention studies, Nutrition Reviews, Volume 78, Issue 3, March 2020, Pages 189–206.

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