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Immagine del redattoreErika Arena

LA PROPOLI

articolo a cura di Luca Veratti

Laureando in Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia


Come il miele e la pappa reale, anche la propoli è prodotta dalle api: è costituita da una sostanza resinosa che riveste gli alveari e li protegge dagli agenti esterni come muffe, funghi, batteri, insetti. Non a caso il suo nome significa “davanti alla città” (dal greco “pro” e “polis”): descrive la funzione per cui viene utilizzata, cioè difendere l'alveare. Le api usano questa sostanza sia per le sue proprietà biologiche (antibatteriche e antimicotiche) sia per chiudere buchi e crepe, per riparare i favi e rafforzare i loro sottili bordi, come isolante termico e per riparare l'alveare dalle correnti d'aria, per restringere i punti d'accesso al nido in modo da evitare l'ingresso di invasori e per prevenire la decomposizione dei cadaveri di invasori uccisi, mummificandoli.

Gli insetti la raccolgono dalle piante, nelle zone temperate principalmente da specie appartenenti al genere del pioppo, ma anche da: eucalipto, betulla, faggio, ontano, quercia, salice, ippocastano, cipresso, pino, alberi da frutto. La propoli viene poi digerita parzialmente grazie agli enzimi presenti nella loro saliva (le beta-glicosidasi). Una volta unita alla cera d'api dà origine a una sostanza dal profumo aromatico e dal colore variabile dal verde al rosso, passando per il marrone e altre tonalità.


La propoli è formata da: resine 50%, cera 30%, oli essenziali 10%, polline 5%, Minerali e composti organici, come acidi fenolici (per esempio l'acido cinnamico e l'acido caffeico) e loro derivati, flavonoidi, terpeni, aldeidi e alcoli, acidi grassi, stilbeni e beta-steroidi 5%. Di per sé ha una consistenza solida e friabile, simile a quella della cera, ma una volta riscaldata diventa flessibile e molto appiccicosa; per questo la propoli è detta anche “colla d'api”.Per ottenerla occorre immergere in alcol le pareti delle arnie oppure indurre le api a depositare la sostanza su fogli dai quali può essere staccata più facilmente.

Il lavaggio in alcol permette di rimuovere la cera e altre sostanze di scarto e di ottenere un balsamo di propoli (o tintura madre) ricco di sostanze organiche dalle proprietà antibatteriche, antimicotiche, antivirali, antinfiammatorie, antiossidanti, e non solo. Infatti, le sostanze presenti nella propoli sono attive anche contro le ulcere, agiscono da immunostimolanti e regolano l'attività del sistema immunitario, agiscono come anestetici locali e spasmolitici, proteggono il fegato, esercitano un'azione antitumorale e combattono la formazione della carie.

Tutti questi e gli altri effetti della propoli dipendono dalla sua composizione chimica e quindi da quella delle sostanze vegetali da cui deriva; ciò significa che le sue attività biologiche sono strettamente legate alla sua provenienza. Inoltre, la composizione chimica della propoli dipende anche dalla stagione in cui viene raccolta, dalla specie di api che la raccolgono e dai solventi utilizzati durante il processo di lavaggio.

L’azione della propoli è simile a quella di un antibiotico ad ampio spettro.

I suoi effetti includono l'inibizione della motilità dei batteri e dell'attività dei loro enzimi, un effetto batteriostatico e, a concentrazioni elevate, un'azione battericida; inoltre influenza lo stato della membrana

citoplasmatica dei microbi. Fra i batteri su cui è stata testata la sua efficacia sono inclusi germi molto noti come:

  • l'Escherichia coli, che può essere associato, per esempio, alla comparsa di disturbi gastrointestinali e cistiti

  • l'Helicobacter pylori, il batterio associato all'ulcera gastrica e al tumore allo stomaco.


Questo antibiotico naturale agisce su batteri e funghi e la sua azione dipende dalla concentrazione di sostanze microbiologicamente attive. La principale è la galangina, che ha attività antimicrobica. Tanto maggiore è la sua concentrazione nei preparati, tanto più alta è la loro efficacia.

Ma oltre a essere un antibatterico la propoli è anche un antivirale che agisce su molti ceppi di virus, come quelli di influenza, raffreddore e herpes. I responsabili di quest'azione sembra siano i flavonoidi e la vitamina C presenti nella sostanza.

L'uomo "sfrutta" le proprietà della propoli da migliaia di anni.

Nell'antico Egitto veniva utilizzata per imbalsamare i cadaveri; in effetti si potrebbe dire che gli Egizi abbiano imparato l'arte dell'imbalsamazione dalle api.


Oggi la propoli rappresenta un rimedio complementare e un ingrediente per integratori alimentari utilizzato sia a scopo di cura sia come arma di prevenzione in diverse parti del mondo.

Di solito si usa nelle malattie autunnali e da raffreddamento delle prime vie respiratorie come mal di

gola e raffreddore, perché è in grado di danneggiare e uccidere molti batteri e il suo effetto è proporzionale alla concentrazione utilizzata. Le forme farmaceutiche in commercio sono numerose, ma le più frequentemente utilizzate sono l'estratto idroalcolico, o tintura, (10-40 gocce, 2-3 volte al giorno); l'estratto secco (1 o 2 capsule da 200mg per 2- 3 volte al giorno); tavolette masticabili (1 per 3 volte al giorno); l'estratto

glicolico per uso esterno, quindi creme, unguenti, lozioni, spray e colluttori.

Una buona tintura di propoli dovrebbe contenere dal 50 al 70% di propoli.


Luca Veratti


SITOGRAFIA

https://www.saperesalute.it/propoli

https://www.my-personaltrainer.it/integratori/propoli-effetti.html

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