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La soia è un interferente endocrino?

articolo a cura di Daniele Martorana

Dott. Specializzando in Scienze della Nutrizione


Gli isoflavoni e gli alimenti a base di soia sono stati studiati profondamente negli ultimi 30 anni, infatti i semi di soia sono una ricca fonte di isoflavoni, classificati come fitoestrogeni. Nonostante però i numerosi benefici proposti, gli isoflavoni sono spesso classificati comeinterferenti endocrini, sulla base principalmente di studi sugli animali.

Inizialmente si pensava ad un loro ruolo nella prevenzione delle malattie croniche (Messina 1995).

Negli anni successivi le ricerche sui benefici della soia e degli isoflavoni, che hanno portato spesso risultati favorevoli, erano minati da una sicurezza incerta che ha riscontrato controversie sugli stessi risultati, è per questo che in ambito medico la loro assunzione è stata spesso sconsigliata a soggetti che soffrono di patologie alla tiroide e che dunque assumono farmaci.

Nel 2021 però è stata effettuata una revisione tecnica che ha compreso studi clinici, studi osservazionali, revisioni sistematiche e meta analisi che hanno esaminato la relazione tra l’assunzione di soia e/o isoflavoni e gli endpoint correlati al sistema endocrino. Questa revisione fa notare come ci siano poche prove per affermare che gli isoflavoni, se consumati a livelli non superiori a 100mg/die, esercitino effetti negli adulti. L’evidenza include la mancanza di un effetto significativo degli isoflavoni sui livelli di ormone riproduttivo negli uomini e nelle donne e mancanza di effetto sulla funzione tiroidea.

Ecco che possiamo affermare come l’evidenza scientifica non giustifica la classificazione degli isoflavoni come interferenti endocrini.

È stato fatto notare, inoltre, che la cifra di assunzione superiore di 100 mg/die di isoflavoni non intende implicare che quando l'assunzione supera questo livello, vi siano prove di danno. Oltre a ciò non sono stati segnalati effetti avversi negli studi a lungo termine in cui i partecipanti hanno consumato una quota maggiore di 100 mg/die di isoflavoni.

Gli effetti di soia e isoflavoni nei bambini

Sono state condotte molte meno ricerche sugli effetti dell'assunzione di soia e isoflavoni nei bambini. Siccome la problematica sulla sicurezza è espressa in base al peso corporeo, è possibile che sia l’esposizione che l’assorbimento può essere maggiore, ma ci sono prove osservative sostanziali che l'assunzione di soia precoce nella vita riduce il rischio successivo di sviluppare il cancro al seno.

Riguardo a questo saranno necessarie ulteriori ricerche per validare questa ipotesi, ma i dati esistenti supportano la sicurezza dell’assunzione di isoflavoni nei bambini.

Take at home message: La conclusione della revisione degli studi osservazionali e clinici è che né gli alimenti a base di soia né gli isoflavoni giustificano la classificazione come interferenti endocrini. Le prove disponibili indicano dunque che l'assunzione di isoflavoni non influisce negativamente sulla funzione tiroidea, non si sono osservati effetti avversi sul seno, sul tessuto endometriale o sui livelli di estrogeni nelle donne. Non si sono inoltre osservati effetti negativi sui livelli di testosterone o sui parametri dello sperma negli uomini In ultima analisi si è osservato che la durata del ciclo mestruale può essere leggermente aumentata, ma l'ovulazione non viene impedita.


Dott. Daniele Martorana

Fonti:

Modern applications for an ancient bean: soybeans and the prevention and treatment of chronic disease 1995 Mar;125(3 Suppl):567S-569S. doi: 10.1093/jn/125.3_Suppl.567S Neither soyfoods nor isoflavones warrant classification as endocrine disruptors: a technical review of the observational and clinical data 2021 Mar 27;1-57. doi: 10.1080/10408398.2021.1895054 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33775173/

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