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Pole Dance, non Lap dance! Un approccio quasi psicologico a questa disciplina.

Punto di vista personale in alimentazione e attività fisica


articolo a cura di Rachele Monti

Laureanda In Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia


Quasi sempre viene erroneamente confusa e scambiata per la ‘’danza’’ dei night club. Anche se ormai sono molti anni che è presente, in molti hanno ancora questa concezione vedendo la pertica. L a Lap dance è una forma di intrattenimento in cui una ballerina seminuda, con atteggiamento provocatorio si esibisce attorno a una pertica oppure a contatto con degli avventori generalmente di sesso maschile più o meno spinto.

Anche la Pole dance permette di esprimere la propria sensualità ma necessità di un’estrema forza fisica che una ballerina di night non ha.


Il mio primo approccio alla Pole Dance è stato proprio grazie alla Lap Dance. Ricordo di aver visto in un film, una ballerina di night fare alcune movenze, alcune figure che sicuramente avranno una tecnica ho pensato.

Non può essersele inventate sul momento. Così cercai su internet e trovai la disciplina della Pole Dance.

All’epoca in Italia c’erano meno di 15 scuole, in Toscana dove abito io solo 3. Andai a provare e ricordo ancora che appena uscì dissi: da grande (avevo 16/17 anni) aprirò una mia scuola di Pole Dance. E’ stato amore a prima lezione. Feci solo lezioni individuali per poter imparare al meglio ogni singola presa, ogni errore che si potrebbe commettere e quindi rischiare di farsi male.

E’ a tutti gli effetti una disciplina sportiva con gare nazionali e mondiali che mira pure alle olimpiadi ma per questa visione ancora scettica, avrà ancora un lungo percorso in merito. E’ un vero sport. Con tale disciplina costruiamo i muscoli di tutto il corpo, anche di quelli che non credevi di avere e non credevi funzionassero

veramente. Già dopo un mese con frequentazione costante, vediamo cambiamenti muscolari nella parte alta della schiena, ai bicipiti, alla forma delle spalle. Successivamente vedremo un addome più tonico e gambe più muscolose e forti. Associata ad una adeguata alimentazione possiamo perdere peso andando ad avere una ricomposizione corporea di tonificazione lasciando indietro il grasso per far spazio al muscolo.


Non è uno sport banale: serve forza, coordinazione, disciplina, pure flessibilità a volte, agilità e controllo.

Anche nella più semplice figura si attivano braccia, addome e gambe delineando un allenamento completo mirato al tonificare il corpo. E’ da considerarsi un allenamento di forza vero e proprio come se andassimo in

palestra ed usassimo i pesi ma qui il nostro peso siamo noi. Tiriamo su i nostri kg e non 5/6 kg di manubri in

palestra. Oltretutto non è uno sport statico, ripetitivo, con esercizi prefissati come in altri sport. C’è sempre

una figura nuova da poter imparare o da voler provare. Ed è questo che mi piace di questo sport, la non

staticità ma poter cambiare spesso.


Possiamo parlare di una ginnastica acrobatica più che di danza, con elementi più o meno complessi effettuati su una pertica particolare (non una qualunque) sia in modalità statica (fissa) oppure in spin (girevole). Questi elementi nella Pole Dance vengono chiamati trick oppure combo (da combinazioni: più serie di figure unite insieme senza mai toccare terra). Figure divise per forza, flessibilità e pure drop (salti).

Queste figure nascono alcune volte per caso e l’inventore può assegnarli il proprio nome, altre nascono da studi e da un enorme perfezionamento atletico. Ci sono talmente tante figure al giorno d’oggi che sarebbe impossibile ricordarsele ed addirittura farle tutte ma proprio perché si adattano a tutti i fisici e a tutte le problematiche fisiche personali.


Posso farla anche io? Tutti e tutte possono fare pole dance. Uomini e donne. Dai più piccoli di 5 anni fino ad

oltre i 70 anni senza obbligo di avere un background sportivo di ginnastica o di danza classica. Serve passione, voglia di imparare e di mettersi in gioco. La forza si acquisisce praticando pole dance ed ugualmente la grazia nell’eseguire le figure in maniera fluida ed armonica la perfezioniamo una volta che si ha più forza ma soprattutto più sicurezza in se stesse.


Ci mette a nudo. Per avere maggior aderenza alla pertica serve avere gambe, fianchi e braccia scoperte.

Questo implica essere in tenuta di pantaloncino corto e successivamente rimanendo in top sportivo. Questo non mette a proprio agio la maggior parte delle persone. Come direbbero gli scettici che la vedono come lap dance ‘’sei mezza nuda’’. Ma c’è un valido motivo: fare grip, rimanere attaccata (per dirlo in gergo) al palo, altrimenti si scivola. Possiamo utilizzare alcuni prodotti per combattere lo scivolamento come la magnesite ma il corpo deve essere a contatto con il palo e non con gli indumenti. Questo preclude l’inizio di tante ragazze che magari sono in lotta con il proprio fisico e hanno timore nel farsi vedere così allo scoperto da altre coetanee perché magari hanno qualche imperfezione o qualche chilo in più.


‘’Ma io sono in sovrappeso’’; ‘’mi vergogno’’; ‘’sono troppo timida per stare in pantaloncini’’; ‘’non mi metterò mai un top sportivo senza maglietta, ho la pancia’’; ‘’le altre sono fisicamente perfette, io ho la cellulite’’; ‘’ho le cosce grosse’’. Personalmente, praticandola ormai da 9 anni ed insegnandola da 6, ho sentito tante di queste frasi e mi ci inserisco pure io. Non è semplice stare tante ore davanti ad uno specchio con pochi abiti addosso quando non ti piace ciò che vedi, delle volte anche per troppo muscolo e quindi il troppo ‘’gonfio’’ che esso può creare ma ripeto, è muscolo e fidatevi che ce lo invidiano in tanti. Ho scoperto fin dall’inizio però che la Pole Dance non fa distinzioni, non giudica e non ha pregiudizi. Ha il potere di unire diversi tipi di persone, senza creare conflitti. Ha il potere di creare forti amicizie, creare dei bellissimi legami e di sentirsi parte di un gruppo che in altri sport spesso manca. Non c’è competitività. O meglio, si c’è ma leggera e penso sia utilissima perché grazie a questa competitività, puoi superare i tuoi limiti e raggiungerli con allenamento aumentando la tua autostima e farti credere di più in te stessa, nelle tue capacità abbattendo il muro dell’insicurezza.


Nella mia scuola ho scritto la famosa frase della Walt Disney ‘’ se puoi sognarlo, puoi farlo’’. Ed è così. In

quante pensano ‘’no ma io non riuscirò mai a fare quella figura, è impossibile’’ e poi dopo qualche anno

invece ci riescono? Serve tecnica e costanza. L’insegnamento di questa disciplina non si impara solo sui libri

ma alla pertica, con la pratica. Allieva lo stress, lo scarichiamo con la forza al palo ed è una sensazione

indescrivibile, va solo provata. Entri triste ed esci felice e non c’è emozione più bella e vera di vedere uscire

le mie allieve felici e con il sorriso dopo averle viste entrare tristi ed arrabbiate per motivi personali o

lavorativi.


Monti Rachele

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