top of page
Immagine del redattoreErika Arena

QUALITà DEL VINO E CASO SUPERTUSCANS

Aggiornamento: 20 ago 2021

articolo a cura di Clarissa Rapone

Laureanda In Scienze dell'Alimentazione e Gastronomia


Le categorie prese in considerazione nella Legge Nr.164 del 10 Febbraio 1992, che regola la classificazione dei vini sono le seguenti:

  • VINO DA TAVOLA, non è stabilito alcun requisito, se non di essere un vino sano. Questi vini possono non indicare in etichetta zona di produzione e vitigno;

  • VINO A INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA (IGT),questi vini sono prodotti con uve provenienti dalla zona indicata in etichetta e con i vitigni previsti;

  • VINO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA (DOC), prevede uno specifico disciplinare di produzione che indica per ogni vino la zona di produzione, i vitigni, la resa dell’uva per ettaro, la gradazione alcolica minima, l’eventuale invecchiamento, le tecniche produttive ecc;

  • VINO A DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA (DOCG), derivante da una DOC, prevede il massimo controllo della produzione, fino alla bottiglia.

Occorrono almeno cinque anni di indicazione DOC per richiedere il passaggio alla DOCG e, nel passaggio di categoria, sono previste norme più restrittive: zone più ristrette, rese quantitative più basse per ettaro, per pianta e durante la pigiatura, e per l’invecchiamento. Prima di metterlo al consumo il vino deve essere sottoposto ad analisi chimica ed organolettica. I DOCG devono essere di particolare pregio come qualità, e devono aver acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale ed internazionale.


A questo elenco vanno aggiunti i VINI SPECIALI, che comprendono i vini spumanti, i vini liquorosi, i vini aromatizzati (addizionati di alcool, zucchero, infusi, estratti di erbe, ad esempio il vermouth ed i vini chinati) e le mistelle o sifoni: vini rossi prodotti senza fermentazione, aggiungendo al mosto alcool fino ad una gradazione di 16°-22°, spesso invecchiati a lungo ed utilizzati nei tagli.



Osservando la piramide qualitativa del vino data dalla legislazione, il consumatore associa la denominazione più alta alla qualità più alta, ma ognuna di esse comprende una serie di regole della fase di lavorazione dell’uva da rispettare affinché una bottiglia possa far parte di determinate categorie ed esistono tantissimi vini eccellenti conosciuti a livello internazionale che fanno parte dei punti più bassi della piramide. Prendiamo il caso del Tignanello IGT Antinori.

Il Tignanello è stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barrique, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali, e tra i primi vini rossi nel Chianti Classico a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare, prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.

Non a caso, il Tignanello fa parte dei cosiddetti Supertuscans, ovvero dei grandi vini rossi toscani che hanno deciso di fare a meno delle denominazioni DOC e DOCG legate al mondo del vino più tradizionale e storico. I Supertuscans non seguono un determinato disciplinare di produzione e questo termine non indica una denominazione, ma una tipologia di vini creati tramite l’assemblamento dei vitigni autoctoni Toscani con dei vitigni internazionali (Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc).

Tra i più famosi ricordiamo il Sassicaia, l’ Ornellaia, il Tignanello, il Solaia, il Masseto, famosi a livello internazionale, simbolo di eccellenza gustativa e di viticoltura moderna, prodotti per lo lo più con taglio bordolese (tipico di uve provenienti da Bordeaux), ovvero Cabernet Sauvignon e Merlot, importati e impiantati recentemente, non autoctoni del territorio toscano, dove a far da padrone è il Sangiovese (Chianti, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, sono tre eccellenze nel panorama vitivinicolo toscano,

ottenuti tutti a partire da une Sangiovese).

Tutto iniziò con il Sassicaia, negli anni ’40, quando il Marchese Mario Incisa della Rocchetta si trovava a Bolgheri ed ebbe l’idea di creare vini più nello stile dei bordolesi, da quell’idea e soprattutto grazie all’enologo Giacomo Tachis iniziò la storia dei Supertuscans, rivoluzionando lo scenario vinicolo toscano.

I Supertuscans sono l’esempio di eccellenza italiana riconosciuti in tutto il mondo per la loro qualità, ma che non rientrano nelle Denominazioni più alte della piramide qualitativa.

Clarissa Rapone


BIBLIOGRAFIA

L’enciclopedia del vino, Boroli Editore


SITOGRAFIA

xtrawine.com

wineexpector.com

decanter.com

31 visualizzazioni0 commenti

Comments


bottom of page